MAGNOLFI
Concorso di progettazione, 2° premio
committente: Edilizia Pubblica Pratese
data: aprile - giugno 2022
dimensione: 1.500 m2
consulenti: ing. David Zannoner (strutture), BIOS-IS srl (impianti meccanici), Teresa Cervino (CAM)
collaboratori: Thomas Franci, Marco Bernardello, Ludovica Splendiani, Tommaso Ciani
immagini: nuvolaB architetti e Cerri_Pandolfi architetti
Il fabbricato dell'ex Istituto Magnolfi, grazie alla sua posizione e volumetria, rappresenta un'occasione importante di rigenerare il tessuto urbano e sociale del quartiere della Pietà. Lo spirito innovativo dell' orfanatrofio, con i laboratori di avviamento al lavoro, sfida a reinterpretare oggi la formazione professionale e, più in generale, l'evoluzione dei modi di abitare e lavorare.
Le abitazioni al primo piano di via della Fonderia, in particolare, hanno una struttura di setti in Xlam che ha vincolato la distribuzione interna. Per aumentare la qualità abitativa di questo livello è stata aumentata l'apertura trasversale degli appartamenti, in modo di avere tutti alloggi passanti, con i servizi al centro e le zone giorno sempre rivolte verso la corte.
La soluzione ha facilitato anche lo sfruttamento dei sottotetti che potrebbero ospitare dei soppalchi dove l'altezza è maggiore.
La distribuzione a ballatoio, oltre a favorire le relazioni sociali di vicinato, permette di rendere tutti gli alloggi facilmente accessibili con un solo ascensore. La "soglia di casa" diventa abitabile, uno spazio vissuto tra pubblico e privato che guida i percorsi tra funzioni di tipo misto.
L'angolo tra via Gobetti e via della Fonderia è l'interfaccia principale del quartiere della Pietà provenendo da Piazza Mercatale.
Il carattere della riqualificazione sarà identificato, oltre che da questa sistemazione a terra, da un sistema di elementi verticali multi-funzionali. Un sistema di pilastri di legno è il segnale distintivo di tutti gli interventi sull'isolato. All'interno della corte Magnolfi i pilastri reggono le coperture, i ballatoi e strutture leggere per rampicanti e giardini pensili, mentre altrove possono essere progettati come oggetti flessibili, supporti per l'illuminazione, pannelli fotovoltaici, schermi, ombreggianti, amache.
Il recupero della corte Magnolfi può adattare, a Prato, i modelli innovativi di habitat del nord-Europa. Una maggior fluidità tra gli spazi e i tempi del lavoro, dello svago e del riposo ci spinge a immaginare delle attrezzature più inclusive, collettive, che si auto-organizzano. L'obiettivo degli spazi e dei beni comuni è quello di integrare la conoscenza, la formazione professionale, la sperimentazione tecnologica e la collaborazione multi-disciplinare con l'esperienza abitativa di una comunità coesa, solidale e aperta al quartiere.