VEVEY
Concorso in due fasi su invito
prestazioni svolte: maggio 2017 - febbraio 2018
committenza: Commune de Vevey
dati quantitativi: 24.500 m2
con Chabbey architectes, Oxalis (paesaggio)
consulenti: Studi di ingegneria F. Allievi (mobilità), SKIRA (illuminazione),
collaboratori: Andrea Giromini, Elena Pollastrini, Camillo Mingaia, Marco Bernardello, Alessandra Pitto
Il principio del progetto è il flusso dell'immagine del grande paesaggio in questo contenitore.
Come acqua che sale dal lago o che scende dalla montagna la luce si riflette nel suolo con i suoi colori e le sue atmosfere. Elementi puntuali, come pixel a bassa risoluzione, puntano la parte centrale del piano in leggera pendenza, dalla Grenette alla banchina, seguendo onde sempre più dense.
Il ruolo della Grande Piazza a Vevey è volubile nel tempo storico e nei momenti dell'anno.
Nata come porto e mercato è poi diventata il campo di marzo. Nel IX secolo drammatizza l'apertura sul lago come una frattura nel tessuto urbano. Infine diventa l'arena naturale sul grande paesaggio e il foro simbolico per la città.
Le relazioni locali della piazza con i suoi dintorni hanno cambiato direzione. Prima era l'incrocio tra l'economia agricola delle Alpi e l'artigianato del borgo, poi la soglia tra il borgo e la nuova città industriale, Infine, oggi la piazza rappresenta l'incrocio tra i maggiori spazi pubblici che attraversano la città verso il lago e il lungomare.
Queste considerazioni ci danno l'idea di un grande vuoto monumentale circondato dalle Alpi, dal lago e dalla città. Queste tre scale convivono nella percezione e nell'uso del luogo. La parte alta della piazza alza lo sguardo verso il grande paesaggio delle Alpi, la parte bassa ci porta alla contemplazione dell'acqua del lago e le sponde ci portano alla piccola scala della città.
La trama proposta permette di percepire zone diverse senza delimitarle. Le vocazioni di queste zone si rivelano grazie alle percezioni sensoriali delle loro componenti.
- Accogliente nella quotidianità, lo spazio periferico ai piedi dei fronti costruiti offre un percorso curato che corre lungo le facciate come se le passeggiate delle rive si volgessero e proseguissero nella città.
- Toccando il lago, il fondo forma un pezzo di unione delle banchine e offre un respiro salvifico. È qui il luogo del contatto diretto tra uomo e natura, il luogo del silenzio nelle ore tranquille e il luogo degli scambi: eventi festivi e ludici, relax e accesso all'acqua.
- In testa all'isolato sul ripiano: la piazzetta della posta, la vecchia pesa del fienoe la Grenette perpetuano i tradizionali mercati. Sotto la posta alberata o ai piedi dell'edificio, il Grande Paesaggio rimane molto leggibile.